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Prevenire è meglio di riciclare

Riciclare sta diventando un lusso che non possiamo più permetterci.

Con l’attuale aumento del costo delle materie prime e la crisi energetica che stiamo vivendo, i prezzi sono aumentati in tutti settori, anche in quello dello smaltimento dei rifiuti.

Infatti, gli impianti di smaltimento rifiuti per la raccolta differenziata sono molto energivori, ovvero richiedono l’impiego di tonnellate di elettricità e gas ogni giorno, con forti emissioni.

Secondo i dati ISPRA, EEA nel report “L’impatto della gestione dei rifiuti sulle emissioni di gas serra” del 2019, lo smaltimento dei rifiuti solidi in discarica rappresenta il 75,12% delle emissioni di gas serra nel settore dei rifiuti, mentre gli inceneritori e le combustioni a cielo aperto rappresenta lo 0,71%.

Le emissioni di metano dei rifiuti solidi in discarica costituiscono il 31,79% del totale delle emissioni complessive di metano a livello nazionale.

Oltre a rappresentare una grande fetta di inquinamento, i rifiuti hanno un costo, che tocca trasversalmente tutte le tipologie. 

Basti pensare ai rifiuti urbani: abbiamo analizzato il rapporto sui rifiuti urbani 2021 per scoprire che il costo medio di smaltimento per chilo di rifiuti è di 37,6 eurocent.

 
 
 
 
 
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Con i costi energetici in costante aumento e le bollette al rialzo, anche i costi di smaltimento stanno salendo vertiginosamente (là dove gli impianti sono ancora aperti).

Che la raccolta differenziata non fosse la soluzione era già chiaro da tempo, ora però sta diventando un vero e proprio problema gestionale ed economico. 

Eliminare i rifiuti a monte è l’unica soluzione per ridurre realmente l’impatto ambientale, e ad oggi anche economico.

E allora, quale può essere una soluzione veramente efficace per non essere travolti dalla crisi climatica ed economica?

Prevenire è meglio di riciclare

L’unico modo per mettere in moto un cambiamento è agire a monte sulla produzione. Come ci insegna il caposaldo della piramide delle R, c’è la necessità di “riprogettare”.

“Ripensare al modo di produrre beni e servizi considerando l’impatto ambientale che questi, sia in fase di realizzazione sia durante il loro ciclo di vita, riversano sull’ambiente.”

Riprogettare non significa cambiare i prodotti in sé o cambiarne i concetti visuali che oggi sono parte integrante dei consumi, ma ripensarli in ottica zero waste

Cosa si può fare in ottica produttiva?

Sicuramente produrre prodotti non imballati e sfusi, o ripensati con un imballaggio smart e riutilizzabile all’infinito. I prodotti refill diventano indispensabili per eliminare gli imballaggi e i contenitori monouso.

Sono anche un’alternativa economica interessante dal momento che il costo degli imballaggi sta salendo vertiginosamente.

Pensiamo a un esempio banale come l’insalata:

  • al mercato o dal fruttivendolo costa in media tra i 2 €/Kg e i 4,5 €/Kg in base alla varietà;

  • al supermercato invece una busta di insalata ha un costo al chilo tra 10 e 21€/Kg , una cifra spropositata.

Quest’autunno si prevedono prezzi al rialzo in tutti i settori, anche quelli degli imballaggi, aumentando così i prezzi dei prodotti di almeno il 20%.

L’altra soluzione è progettare prodotti con un imballaggio smart riutilizzabile o ricaricabile. Un esempio possono essere i cosmetici, come quelli prodotti dalle aziende di ZAO e DYP, in cui puoi acquistare le ricariche del prodotto una volta esaurito. Addirittura la reginetta del makeup e della skincare Rihanna ha lanciato la sua linea di creme viso e corpo ricaricabili.

Cosa si può fare in ottica di consumi?

Per i consumatori valgono le stesse regole, ma ribaltate sull’acquisto.

Comprare sfuso e zero waste è sicuramente una delle più efficaci soluzioni per ridurre i rifiuti a monte, ma anche un modo per risparmiare denaro.

Quando invece c’è una necessità personale nel comprare un prodotto imballato, il consiglio è quello di riutilizzare il più possibile il contenitore prima di buttarlo.

Se ancora avete dei dubbi su questa tematica, vi consigliamo la lettura di “Rifiuti addio. Perché prevenire è meglio di riciclare. Manuale pratico per una vita «zero waste»” della nostra Amica e autrice Elisa Nicoli.

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