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Cos’è Sfusitalia – l’intervista su Storieclimatiche

Qualche settimana fa la nostra fondatrice Ottavia Belli è stata intervistata dal team di Storie Climatiche per raccontare cos’è Sfusitalia. Ecco che cosa ne è uscito.

Se vogliamo diminuire i nostri rifiuti, così come anche gli sprechi, un’ottima via è quella di affidarci a negozi che vendono prodotti sfusi. Ma siamo sinceri, quanti di noi sanno dove si trovano e li frequentano?

Ottavia Belli ha deciso di porre rimedio soprattutto alla prima parte della domanda, creando un vero e proprio motore di ricerca per questo genere di negozi, chiamato Sfusitalia. Ecco cosa ci ha raccontato del suo progetto:

Cos’è e come nasce Sfusitalia?

Sfusitalia, il motore di ricerca di negozi di prodotti sfusi, è un’idea nata un paio d’anni fa che si è concretizzata il 5 Aprile 2019, con il lancio del sito www.sfusitalia.it. L’idea è nata perché tutte le persone a cui racconto delle mie abitudini di comprare prodotti sfusi mi pongono sempre le stesse domande: Dove sono questi negozi? Quanti ce ne sono in città? Cosa vendono? Non trovando un sito dedicato al solo tema dei prodotti sfusi ho deciso di prendere coraggio e buttarmi in questa avventura di raccolta di informazioni. A causa del budget limitato ho realizzato tutto con il semplice aiuto di amici e parenti, imparando passo dopo passo con i tutorial online. Sfusitalia, oltre a mostrare dove sono ubicati i negozi, da anche informazioni sulle tipologie di prodotti che vengono venduti (prodotti alimentari, prodotti di cosmetica o prodotti per la casa) ed il link al loro sito web.

L’idea è nata perché tutte le persone a cui racconto delle mie abitudini di comprare prodotti sfusi mi pongono sempre le stesse domande: Dove sono questi negozi? Quanti ce ne sono in città? Cosa vendono? Non trovando un sito dedicato al solo tema dei prodotti sfusi, ho deciso di crearlo io.

Guardando questo nostro mondo inquinato da ogni tipo di rifiuto mi sono chiesta: come posso io contribuire nel mio piccolo a fare la differenza? Come possiamo risolvere il problema dei rifiuti alla radice visto che il sistema di raccolta differenziata ha fallito su molti punti di vista? Cosa posso fare per ridurre la produzione di rifiuti oltre a comprare prodotti sfusi? La risposta è stata : far si che più persone possibili vengano a conoscenza di questo mondo e di questa tipologia di negozi. Ragionando da sempre con le 3R: Riduci, Riusa, Ricicla ho sempre creduto che la riduzione dei rifiuti sia prioritario rispetto alla terza R, Ricicla.

Quando ti sei avvicinata per la prima volta ai supermercati con prodotti sfusi? Qual è il tuo preferito?

Sono venuta a conoscenza dei prodotti sfusi circa due anni fa grazie alla sensibilità della mia famiglia, in particolar modo di mia madre, verso l’ambiente e la sua protezione. Parlando un po’ con tutte le fasce d’età  mi sono accorta che questa realtà è poco conosciuta, se non del tutto aliena a qualcuno, e me lo hanno confermano i risultati del questionario che hanno compilato circa 300 persone sparse per l’Italia. Il negozio di sfusi romano che preferisco è la Sfuseria in zona Conca d’Oro, è vicino a casa mia, ha tutte e tre le tipologie di prodotti che sono qualitativamente molto buoni, il personale è sempre amorevole e disponibile a spiegazioni.

Che tipo di accorgimenti metti in atto per ridurre il tuo impatto ambientale?

Sono tanti i piccoli o piccolissimi accorgimenti che ho per ridurre il mio impatto ambientale e l’uso delle risorse naturali: dalla riduzione di consumo di carne e pesce, all’uso della caraffa filtrante anziché l’acqua in bottiglia, alla raccolta dell’acqua piovana in balcone, alla raccolta dell’acqua della doccia in attesa che si scaldi (poi la uso per scaricare il gabinetto o innaffiare le piante), evito, quando posso, di acquistare oggetti di plastica, porto avanti una raccolta di tappi di sughero e di plastica (i primi per realizzare oggetti di riciclo creativo i secondi per venderli e investire i soldi in progetti di protezione ambientale), due volte l’anno organizzo la giornata dello scambio dei vestiti con le mie amiche (i vestiti che non mettiamo più li portiamo all’incontro per scambiarli con i vestiti delle altre che a loro volta non vogliono più), quasi mai acquisto capi d’abbigliamento nuovi e frequento mercatini dell’usato. Oltre a comprare prodotti sfusi e biologici cerco, quando possibile, di acquistare prodotti  a km 0 o comunque di favorire l’economia locale delle piccole organizzazioni che portano avanti progetti di integrazione sociale (es. Barikama’) .

Credo fortemente che ad oggi l’unico potere che abbiamo sia quello d’acquisto e che sia fondamentale pensare e decidere coscientemente a chi dare i nostri soldi. Quello che dico sempre io è: il potere è nelle mani di chi compra, non di chi vende. Purtroppo credo anche che non ci sia più tempo per sperare nell’azione politica in merito alla gestione dei rifiuti e che solo un movimento di ideali dal basso può davvero cambiare la situazione.

Un consiglio pratico da condividere per ridurre il nostro impatto ambientale?

Il consiglio pratico da condividere per ridurre il nostro impatto ambientale è non credere alle persone che ci dicono che il nostro impegno individuale non fa la differenza.
Ti riporto una citazione di Edward Everett Hale che mi sta molto a cuore:

“Io sono solo uno. Ma comunque sono uno. Non posso fare tutto, ma comunque posso fare qualcosa, e il fatto che non posso fare tutto non mi fermerà dal fare quel poco che posso fare.”

E.E. Hale

Abbiamo mappato 70 negozi sfusi

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